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AIOM e FICOG: “IMPEGNO COMUNE CON AIFA PER INCENTIVARE LA RICERCA CLINICA INDIPENDENTE”

Ieri la Sessione Speciale in collaborazione con l’Ente Regolatorio. Francesco Perrone: “Con l’Agenzia portiamo avanti da anni attività di divulgazione del dato monitorato, perché possa essere poi pubblicato”

Ieri mattina la Sala Tiziano 2 ha ospitato la Sessione Speciale – La Ricerca Clinica indipendente. AIOM e FICOG in collaborazione con AIFA. L’evento è stato moderato da Evaristo Maiello, Francesco Perrone e Sandra Petraglia.

Il primo intervento è stato di Armando Magrelli, dell’Ufficio Ricerca Indipendente AIFA, che ha illustrato le azioni dell’Ente Regolatorio nell’ambito degli studi no profit. “La promozione della ricerca indipendente è di straordinario interesse per AIFA, che dal 2005 al 2018 ha messo a disposizione 150 milioni di euro per studi su patologie croniche e malattie rare - ha affermato il rappresentante di AIFA -. Siamo stati la prima agenzia dei medicinali in Europa a inserire la promozione della ricerca indipendente su alcuni settori strategici del farmaco tra i suoi obiettivi programmatici, per incrementare la produzione di conoscenze scientifiche in grado di fornire risposte adeguate a quesiti clinici rilevanti sia per i singoli pazienti sia in termini di salute pubblica. La legge istitutiva dell'Agenzia prevede la creazione di un fondo attraverso il contributo annuale richiesto alle aziende farmaceutiche, pari al 5% dell'ammontare complessivo della spesa sostenuta nell'anno precedente per le attività di promozione”.

L’area terapeutica maggiormente interessata da queste ricerche è l’oncologia, che fino a oggi ha coperto il 16,7% di tutti gli studi effettuati. Nello specifico, i tumori ematologici e gastrointestinali sono i più indagati, rispettivamente con 19 e 13 studi su un totale di 66. “Grazie ai registri AIFA - ha aggiunto Pierpaolo Olimpieri, Dirigente Ufficio Registri di Monitoraggio di AIFA - è poi possibile raccogliere i dati dall’inizio alla fine dei trattamenti e analizzarne in grandissime quantità. Si parla di circa 5 milioni e mezzo di trattamenti per 4 milioni di pazienti e 13 milioni di erogazioni di farmaco raccolti nel sistema. Trattamenti per i quali possiamo misurare gli outcome, definire la popolazione target e l’efficacia comparativa”.

“Come AIOM - ha sottolineato il Presidente AIOM Francesco Perrone, - abbiamo all’attivo diverse collaborazioni che hanno come focus la ricerca indipendente. Con AIFA portiamo avanti da anni attività di divulgazione del dato monitorato, perché possa poi sfociare in pubblicazione scientifica, e un’iniziativa sulla generalizzabilità degli RCT. Con FAVO e FICOG abbiamo un gruppo di lavoro dedicato alla promozione dell’utilizzo dei PRO’s, i Patient Report Outcome, non solo nei trial clinici ma anche nella pratica, in quanto rappresentano un importante elemento della valutazione del valore del trattamento oncologico”.

“Ma la ricerca clinica in oncologia può anche contribuire attivamente alla crescita economica del sistema - ha poi aggiunto Americo Cicchetti di Altems, l’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari e attualmente Direttore generale della Programmazione del Ministero della Salute -. I benefici si estendono agli operatori, ai pazienti e a tutto il sistema economico, uno dei pilastri fondamentali che contribuiscono alla competitività del sistema sanitario italiano rispetto a molti altri nel mondo. Il nostro Paese vanta, infatti, buone strutture ospedaliere pur mantenendo costi bassi, un’alta produzione di farmaci e vaccini di grande qualità e un sistema di assistenza di livello, con personale di grande competenza. È ora importante intervenire sulle disuguaglianze regionali per rendere maggiormente omogeneo il coordinamento delle reti oncologiche”.

Un ruolo fondamentale nell’ambito della ricerca clinica indipendente è offerto poi dalle associazioni pazienti, che contribuiscono attivamente alla formazione dei partecipanti agli studi. “Per comunicare loro in maniera chiara, esaustiva e semplice, FAVO organizza corsi per l’ingaggio e risponde a domande sull’utilità della ricerca e sui requisiti di accesso - ha sottolineato Elisabetta Iannelli, Segretario Generale di FAVO -. Importante è anche la funzione dei PRO’s, i Patient Report Outcome, ovvero gli esiti riferiti dal paziente, che permettono una valutazione della qualità di vita della persona. Un gruppo di lavoro composto da AIOM, FAVO e FICOG si sta impegnando perché nel prossimo futuro questo strumento sia utilizzato sia nei trial clinici che nella pratica, in quanto rappresentano un importante elemento della valutazione del valore del trattamento oncologico”.